• Al gruppo dei logli appartengono tre specie prative, Lolium perenne, L. multiflorum, L. rigidum, fra le quali solo la prima offre ottime prestazioni per un tappeto erboso. È riconoscibile per la colorazione rosso-violacea alla base del culmo, caratteristica di tutte le varietà, che possono avere foglie glabre più o meno larghe, offrendo così prati più o meno raffinati.
• I grandi pregi del loietto perenne cominciano con la rapidità d’installazione, in tutti i luoghi e durante tutto l’arco dell’anno, e continuano con un accrescimento vivace e vigoroso a installazione avvenuta. Tollera benissimo il calpestio, divenendo la specie di base per tutti i prati a utilizzo intenso.
• Gli unici aspetti negativi, comuni a tutte le varietà, sono la vulnerabilità al ristagno d’acqua e a due patogeni fungini, Puccinia coronata che influisce sull’aspetto estetico (provoca pustole giallo-rosso-brune sulle foglie) e sulla durata del prato, e Corticium fuciforme la cui azione è purtroppo letale.
• Nelle zone mediterranee, dove si desidera inerbire aree di scarso utilizzo, può essere adatto anche il loglio rigido, che non richiede sfalci frequenti. Ha la caratteristica di autoperpetuarsi: pur essendo una specie annuale, che si secca in estate; in autunno alle prime piogge i semi germinano ricostituendo un prato verde fino al giugno successivo.Il loietto: come e quando irrigare
Per irrigare correttamente il manto erboso è indispensabile fornire acqua in modo omogeneo e in quantità correlate all'ambiente e all'andamento climatico. Irrigazioni eccessive possono favorire ristagni a livello radicale, che provocano marciumi, e anche pozzanghere in superficie, che favoriscono poi il disseccamento nell'erba e rendono impossibile camminare sul prato. Per contro, irrigazioni scarse favoriscono la formazione di radici troppo superficiali, che si disidratano rapidamente, e il prato assetato manifesta ingiallimento e seccume, si dirada fino a scomparire.
Occorre quindi calibrare le quantità di acqua in base alla stagione e alle condizioni meteo; la scelta migliore rimane quella di predisporre un impianto interrato dotato di irrigatori a scomparsa (pop-up), invisibili quando non sono attivi, attivato da un programmatore.
In alternativa si possono impiegare irrigatori di superficie in vari modelli statici, rotanti oppure oscillanti, attivati manualmente dal rubinetto o meglio con un programmatore.
Resta comunque indispensabile avere anche un tubo da irrigazione, preferibilmente dotato di carrello avvolgitubo su ruote o a parete, anche del tipo con riavvolgimento automatico, molto comodo, completando con una dotazione di pistole multifunzione con getto doccia, concentrato, diffuso a ventaglio e nebulizzato, utile per le piante delicate e le zone da poco seminate, anche sul manto erboso.